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Nell’ipotesi di cui al primo comma dell’art. 321 c.p.p., l’applicazione del vincolo è volta a scongiurare il rischio che la permanenza di una cosa pertinente al reato nella disponibilità del soggetto possa aggravarne o protrarne le conseguenze, ovvero agevolare la commissione di ulteriori illeciti penali.
La necessaria valutazione della sproporzione tra i beni oggetto della misura cautelare e la situazione reddituale dell’interessato, deve essere condotta avendo riguardo al reddito dichiarato o alle attività economiche esercitate non al momento della applicazione della misura e rispetto a tutti i beni presenti nel patrimonio del soggetto, bensì a quello dei singoli acquisti e al valore dei beni di volta in volta acquisiti (Sez. four, 29368/2018).
Ai fini della legittimità del provvedimento di sequestro preventivo di un immobile nel quale è stato commesso un reato deve esistere una relazione specifica e stabile tra l’immobile stesso e l’illecito che testimoni l’esistenza di un rapporto strutturale e strumentale del bene oggetto del sequestro con l’attività criminosa, sicché il bene stesso deve trovarsi in necessaria correlazione con la commissione del reato, mentre non è sufficiente che esso sia stato in qualche modo utilizzato for each porre in essere il fatto illecito.
In tema di sequestro preventivo funzionale alla confisca for each equivalente, ai fini di determinare la valutazione di mercato dei beni da sottoporre a vincolo,che deve essere proporzionata al prezzo o al profitto del reato, può ricorrersi al valore di acquisto degli stessi ove adeguato e non sproporzionato rispetto a quello reale, mentre tale valore è del tutto neutro quando è radicalmente differente.
E' la preesistenza della procedura fallimentare advert invertire diametralmente la prospettiva, traducendosi in un ostacolo che relega ad un ruolo del tutto secondario la natura rivestita dalla confisca cui è finalizzato il sequestro successivamente disposto dal giudice penale: l'indisponibilità dei beni in capo al fallito, posta a presidio degli interessi cui la procedura concorsuale è sottesa, che travalicano il profilo squisitamente privatistico dell'insolvenza del fallito nei confronti dei singoli creditori, stanti i riflessi pubblicistici correlati alla necessità che il tracollo dell'impresa, non si estenda a macchia di leopardo ai soggetti che con questa abbiano avuto rapporti e dunque, in ultima analisi, posti a tutela delle esigenze economiche della collettività implicanti certezza del diritto, non ne consente l'assoggettabilità al vincolo penale per effetto del sequestro finalizzato alla confisca.
(art. 316 c.p.p.). Attraverso la giuridica indisponibilità dei beni sequestrati (da cui discende l’inefficacia di eventuali alienazioni), il sequestro conservativo ha la finalità di garantire l’adempimento di obbligazioni, connesse al reato, gravanti sull’imputato. Approfondisci leggendo la nostra guida su Arresto: cos’è e che differenza c’è con il fermo
Il percorso esegetico che ha condotto alla conclusione appena esposta prende avvio dalla puntualizzazione che l’ambito di operatività della pronuncia in esame è circoscritto alle sole ipotesi di confisca, facoltativa e obbligatoria, disciplinate dall’artwork.
321 c.p.p. e, in quanto tale, se ne discosti anche in punto di requisiti applicativi. In virtù di questa premessa, si afferma che l’onere di valutare in concreto la sussistenza del periculum in mora
In tema di sequestro preventivo, il creditore assistito da garanzia reale non è legittimato a chiedere la revoca della misura mentre il processo è pendente, al fantastic di svincolare il bene e restituirlo all’intrapresa procedura esecutiva civile, in quanto la sua posizione giuridica non è assimilabile a quella del titolare del diritto di proprietà e il suo diritto di sequela è destinato a trovare soddisfazione solo nella successiva fase della confisca.
Il sopravvenire della sentenza di condanna in primo grado dell’imputato, con la quale venga disposta la confisca di un determinato bene, integra di for each sé il necessario fumus commissi delicti
attraverso una verifica puntuale e coerente delle risultanze processuali, tenendo nel debito conto le contestazioni difensive sull’esistenza della fattispecie dedotta, all’esito della quale possa sussumere la fattispecie concreta in quella legale e valutare la plausibilità di un giudizio prognostico in merito alla probabile condanna dell’imputato (Sez. 6, 49478/2015).
Le misure cautelari reali previste dal codice penale sono forme di cautela reale preventive e conservative poste a tutela degli interessi (futuri e incerti) patrimoniali, nascenti dall’illecito penale.
Le Sezioni unite, in esito all'udienza del 27.five.2021, hanno diramato la seguente informazione provvisoria: "Qualora il profitto derivante dal reato sia costituito da denaro, la confisca viene eseguita, in ragione della natura del bene, mediante l'ablazione del denaro comunque rinvenuto nel patrimonio del soggetto fino alla omicidio colposo pena concorrenza del valore del profitto medesimo e deve essere qualificata arrive confisca diretta e non per equivalente".
In tema di sequestro preventivo, è necessaria la sussistenza del requisito della pertinenzialità del bene sequestrato, nel senso che il bene oggetto di sequestro preventivo deve caratterizzarsi da una intrinseca, specifica e strutturale strumentalità rispetto al reato commesso non essendo sufficiente una relazione meramente occasionale tra la “res” ed il reato commesso [In applicazione di tale principio, la Corte ha annullato con rinvio l’ordinanza del tribunale del riesame che aveva confermato il decreto di sequestro preventivo di un immobile, sede di una struttura riabilitativa, ritenendo inidonea l’asserita pertinenzialità dello stesso rispetto ai fatti di maltrattamento ivi accaduti, fondata sul solo assunto che senza l’immobile tali fatti non sarebbero accaduti con le modalità contestate].
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